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Castel Sant'Angelo

Castel Sant’Angelo da quasi duemila anni svetta al di sopra del Tevere, con la sua mole un tempo simbolo del potere imperiale di Roma e divenuta più tardi una fortezza papale.

Venne costruito nel 123 d.C. dall’imperatore Adriano che voleva farne una tomba monumentale per sé e per i suoi familiari. Il terreno su cui sorgeva si trovava in una posizione favorevole in prossimità del fiume e fu collegato alla terraferma tramite un ponte, chiamato “Elio”, uno dei nomi dell’Imperatore. Ma Adriano morì prima che l’opera fosse portata a termine e a concluderla fu l’Imperatore Antonio Pio che la utilizzò come sepolcro per la sua famiglia.

Nel medioevo, la sua funzione fu completamente stravolta: l’enorme mausoleo fu trasformato in una fortezza e nell’arco di dieci secoli subì numerose modifiche. La sua posizione strategica di controllo all’accesso settentrionale della città, lo rendeva un avamposto fondamentale, così Castel Sant’Angelo, rafforzato da torri e mura, divenne un baluardo difensivo ai tempi delle invasioni barbariche e, già dal medioevo, si trasformò in una fortezza inattaccabile.

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a large brick tower with a clock on the side of a building

Durante il medioevo Castel Sant’Angelo fu conteso fra le famiglie più potenti di Roma fino al ritorno della corte papale dal lungo soggiorno ad Avignone, nella seconda metà del 1300, quando passo definitivamente nelle mani dei pontefici.

Papa Urbano V stabilì che l’unica garanzia del controllo su Roma era la consegna delle chiavi del castello, quindi pose a sua difesa una guarnigione francese, ma la popolazione insorse, lo occupò e tentò addirittura di raderlo al suolo.

Bonifacio IX lo trasformò nella sua residenza, facendone una fortezza inespugnabile simbolo del potere temporale dei pontefici, collegata all’esterno con un ponte levatoio.

Il castello disponeva al suo interno di tutti i principali mezzi di sussistenza in caso di assedio (grandi cisterne di acqua, granai e c’era addirittura un mulino).

Ai primi del XVI secolo, sotto il pontificato di Alessandro VI, fu completamente trasformato. Divenne una possente macchina bellica: il basamento romano divenne la base per poderosi bastioni, la via d’accesso al castello attraverso il ponte fu resa più sicura con la costruzione di un torrione cilindrico e attorno alla cinta di mura le acque del Tevere crearono un fossato.

Infine Bernini lo rese ancora più scenografico: reinventò completamente il ponte che lo collegava alla terraferma, che divenne ponte Sant’Angelo, e lo rese un passaggio obbligato per il pellegrini che avrebbero oltrepassato il Tevere protetti dallo sguardo rassicurante di dieci bellissimi angeli che portavano i simboli della passioni di Cristo.

L’aspetto attuale del monumento si deve ai restauri di fine ‘800. In seguito fu utilizzato come caserma. Nel 1925, cessate le funzioni militari, fu istituito qui il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo che raccoglie collezioni d’arte.

CUSRIOSITA

ARCANGELO MICHELE

Particolarmente cara alla città è la grande statua dell’arcangelo Michele, che dà il nome al castello, posta in alto sulla grande terrazza; ricorda la terribile peste che colpì Roma nel 590 d.C. e che ebbe fine grazie alla miracolosa apparizione di un angelo.

A quel tempo era stato appena eletto papa Gregorio Magno, che si adoperò per scongiurare la terribile pestilenza affidando le speranze alla preghiera e una processione, come si usava fare a quel tempo quando sciagure simili si abbattevano sulla città. Proprio mentre i fedeli in preghiera passavano lungo il Tevere, l’Arcangelo Michele apparve e si posò sul castello concedendo la grazia, nell’istante in cui ripose la sua spada nel fodero.

PONTE SANT’ANGELO

Fin dai tempi di Adriano esisteva sul Tevere un ponte di collegamento all’originario mausoleo, il ‘pons Aelius’, del quale rimangono le tre arcate centrali, poi trasformato in uno dei più scenografici percorsi barocchi sul fiume, grazie alla notevole sequenza di statue e angeli con i simboli della Passione, ideata da Gian Lorenzo Bernini.

Nel ‘400-‘500 il ponte aveva un aspetto completamente diverso da quello attuale: le statue non vi erano state ancora collocate mentre il camminamento era occupato da venditori ambulanti di oggetti sacri, ad uso dei numerosi pellegrini che lo attraversavano. In effetti, era uno dei percorsi più frequentati dai pellegrini in visita a San Pietro.

Con il trasferimento dei papi ad Avignone il ponte cadde in stato di abbandono e non vi furono restauri, ad eccezione della decisione dell’antipapa Giovanni XXIII (1410-15) di bruciare le botteghe, ritenute troppo ingombranti per il traffico.

a boat traveling across a bridge over a river

ORARI E INFO

Castel Sant’Angelo: Lungotevere Castello, 50 – 00192 Roma 

Il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo è aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.30. La biglietteria chiude alle ore 18.30

 Chiuso il 1° gennaio, il 1° maggio e il 25 dicembre, salvo aperture straordinarie disposte dal Ministero per i beni e le attività culturali. 

Accesso limitato ad una fruizione parziale degli spazi esterni per i visitatori diversamente abili.

In caso di afflusso intenso, è previsto il contingentamento di visitatori all’ingresso.